Apperò. E così il 2018 se ne è andato. Ti distrai un attimo e… puff! Ti ritrovi nel 2019. Urge una lista di buoni propositi. Anzi no. Ho sempre detestato i buoni propositi di inizio anno. Così come tutte le pecorecce consuetudini che inevitabilmente scandiscono feste e ricorrenze. Quindi me ne frego. Però ho approfittato del Natale per svaligiare il portafogli e dare l’assalto alle librerie. E allora si parte! Con un utile compendio di geopolitica firmato da Tim Marhall (mica l’ultimo arrivato) e intitolato Le 10 mappe che spiegano il mondo. Lo pubblica Garzanti, costa 19 euro (prezzo di copertina, ma su Amazon di trova scontato) e chi ha poco tempo per informarsi sul mondo perché troppo impegnato a farsi selfie, lo troverà un’ottima soluzione per ingurgitare qualche pillola di sapere da sfoggiare in qualche conversazione.
Più seriamente, Le 10 mappe che spiegano il mondo è un libro essenziale per farsi un’idea di ciò che accade, è accaduto e accadrà sul pianeta Terra, a causa o per merito della sua geografia. Perché mari, oceani, catene montuose, deserti e pianure hanno avuto e sempre avranno un ruolo fondamentale nella determinazione degli eventi politici, economici e sociali in tutti i continenti. Giunto ormai all’ultimo capitolo direi che posso permettermi di consigliarne la lettura. Meglio in versione cartacea, così da avere le mappe più a portata di sfoglio. E poi diciamocelo, dopo il terzo Kindle posso finalmente dire che preferisco di gran lunga la carta. E il vinile. Ma questa è un’altra faccenda.
Post Scriptum: trovo mortalmente noiose le foto/nature morte con tazze di caffè, libri, Macbook e affini, solo per sembrare intellettuali. Quindi ho deciso di inserire un bel blister di pillole blu. Che non sono Viagra, bensì integratori per far tornare – si spera – a funzionare il mio ginocchio sinistro, alle prese con una fastidiosa sindrome femoro-rotulea.
Peace and Love.