Direi che si è fatta ora di aggiornare il blog, operazione che ormai avviene a cadenza semestrale – a occhio e croce. Mea culpa! E d’altra parte, un blog di viaggi e dintorni in tempo di covid… abbastanza un nonsense, immagino. Anyway, ogni tanto bussa all’uscio una buona notizia, che nello specifico ha le sembianze di Tino Mantarro, caro amico e brillante collega, giornalista targato Touring Club Italiano e autore di Nostalgistan, libro di viaggi in terre lontane (dal Caspio alla Cina) e pressoché ignorate dalla stragrande maggioranza del resto mondo. Libro da comprare assolutamente, e non tanto perché lo dica il sottoscritto (cosa che comunque ha una certa importanza) ma se vi fidate di Amazon ha recensioni spettacolari. Ah, vero, ci sono anche delle mie immagini, ora che ci penso.. quindi un motivo in più! Ciò detto, il buon Tino è riuscito nell’impresa – scrivere di certi luoghi in Italia è pressoché impossibile – di pubblicare un gran bel pezzullo sul Kyrgyzstan, paese che entrambi amiamo.

Qualcuno potrebbe insinuare che, essendo entrambi cultori dell’estetica dello sfascio post-sovietico, su qualunque cosa che finisca per “stan”, fosse anche il caccastan, diremmo cose bellissime. Ah, che falsità! Ma siccome le parole spesso non bastano, allora ho pensato di spalmare questo post con qualche foto proveniente dal lago kirghiso di Songköl, un posto dellamadonna (volutamente tutto attaccato, per ragioni stilistiche). Ma non perdiamo di vista la notizia, il pezzo uscito su Touring. Tino l’ha scritto e io l’ho illustrato. Purtroppo o per fortuna il magazine Touring finisce solo nelle cassette della posta dei fedeli abbonati, in edicola non si trova. Ma per fortuna esiste anche in versione online. Ora, non posso dire che il layout renda giustizia alle immagini ma… questo offre la casa. E non sia mai che una volta tanto che si parla di Kyrgyzstan (o Kirghizistan, per dirlo all’italiana), io mi debba lamentare.